Il 10 novembre 2022, alla presenza di circa 400 ospiti, tra autorità e operatori del settore, si è svolto a Roma un importante evento celebrativo dei primi 30 anni di Previndai, il Fondo pensione dei dirigenti indistriali itani (che conta più di 85.000 iscritti e patrimonio di oltre 14 miliardi di euro) attualmente presieduto dal Prof. Francesco Di Ciommo.
Il convegno ha visto la partecipazione di relatori di primo piano del mondo della previdenza e dell’economia reale: il Presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, il vice Presidente di Confindustria, Alberto Marenghi, ma anche il Presidente Inps, Pasquale Tridico, il direttore Covip, Lucia Anselmi, la direttrice del Comitato per l’Educazione Finanziaria, Annamaria Lusardi. E poi, in una tavola rotonda dedicata a immaginare quali investimenti e quali vie per tornare a far crescere l’economia italiana, anche il Presidente di Ania, Maria Bianca Farina, quello di Borsa Italiana, Claudia Parzani, assieme all’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini e a quello di Fincantieri, Pierroberto Folgiero.
L’introduzione, a cura del Presidente di Previndai, Prof. Francesco Di Ciommo, ha ripercorso i 30 e più anni (32 anni per la precisione) di Previndai, che è definito un fondo pre-esistente, proprio perché nato prima della riforma del settore, concretizzata nel 1993, dopo l’incipit dell’ottobre 1992, quando fu emanato il decreto legislativo che ha dato il via alla realizzazione dell’impalcatura di tutto il sistema.
Nel suo intervento il Presidente ha ricordato le sfide per i prossimi anni, sottolineando che in base all’ultimo rapporto Covip, solo il 35% dei lavoratori italiani ricorre alla previdenza complementare. L’obiettivo è quindi «attrarre il restante 65% e sbloccare così potenzialità altissime per tutto il sistema-paese italiano», perché ci sarebbero più risorse per i fondi pensione come Previndai per reinvestire nell’economia reale. Un investimento, quello nell’economia italiana che il Fondo dei manager ha già intrapreso «stando ben attenti, come sempre, a evitare rischi eccessivi». Un pensiero, poi, ai giovani: «Da anni chiediamo ai governi una fiscalità più favorevole» peri contributi previdenziali, soprattutto degli under 30. Sarebbe inoltre necessaria, ha sottolineato Di Ciommo, una campagna informativa per spiegare l’importanza della previdenza complementare sin dall’ingresso nel mondo del lavoro.
E proprio ai giovani è dedicato lo studio, presentato nel corso dell’evento e che sarà presto consultabile sul sito Previndai (www.previndai.it), “La previdenza tra 30 anni, quale valore diamo alla serenità?”.